(Subsound Records) È un musicista di larghe vedute e di un’inventiva sopra le righe Massimo Pupillo e questa volta, anche come solista, lo conferma. Colui che è dietro a Zu e svariate collaborazioni anche celebri, si cimenta in un lavoro di dark ambient e per farlo è andato in uno studio del Galles, usando per le registrazioni il basso, sintetizzatori e manipolando dei sampler, oltre al canonico contributo e uso del mixer. Pupillo ha anche usato testi gnostici, quelli alchemici della Grande Opera della sua fase iniziale detta Nigredo e quelli di Philip K. Dick per creare la base tematica all’album. Quasi trentacinque minuti divisi in quattro macro composizioni. La spettrale “My Inaugural Address at the Great White Throne Judgement of the Dead”, “Pistis Sophia” che risponde a sonorità eteree e il cui titolo è anche “Libro del Salvatore” un vangelo gnostico. Poi “The Great Tribulation”, altro titolo ispirato a una vicenda del vangelo, cioè la tribolazione del Cristo nell’orto degli ulivi, con sonorità molto minimali e poi “The Black Iron Prison”, riferimento a un romanzo di Dick che si manifesta con altrettanta modalità minimal ma in maniera ribollente. La copertina è “Alchemist In The Initial Nigredo State, Meditating” dal “Viatorium Spagyricum” di Herbrandt Jamsthaler, del 1625. Un musicista con modi d’alchimista Pupillo, mosso da concezioni spirituali e mistiche che produce un ascolto pari a un’esperienza che porta l’ascoltatore a viaggiare con la mente.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10