(Metal Blade Records) Inutile negarlo: è un progetto tanto assurdo quanto geniale quello di Vittorio D’Amore (aka Victor Love), tanto da rimanere saldamente accasato presso la prestigiosa Metal Blade Records. Musica elettronica, con un immaginario ispirato alla tecnologia vintage dei computer… che solo un’estrema fantasia e una profonda conoscenza dell’argomento (la mia, per esempio) di ogni cosa menzionata dai titoli dei brani, riesce a esaltare oltre i confini di una divagazione metal & synth. Ma “Hardwarez” non è solo musica elettronica… è il tormento digitale che, a vostra insaputa, imperversa dentro i circuiti dei vostri dispostivi (sia antichi che più moderni della tendenza vintage di MBR)! Il “BIOS”, basic input/output system, un po’ il primo vagito del vostro computer, la “MOBO” (la scheda madre), che ospita l’ecosistema, il cervello “CPU” con la sua frenesia incontrollabile, l’incaricato della resa grafica “GPU”, l’infinta memoria per conservare dati e immagini (“RAM”)… e poi le memorie di massa, quelle permanenti (“FDD” e “HDD”), la linfa che assicura energia a questo ecosistema digitale (“PSU”), il tutto anonimamente rinchiuso dentro un contenitore asettico e imperscrutabile (“CASE”). Midi, synth e chitarre. Un tripudio di elettronica e di energia ritmica digitale. Un po’ vintage, un po’ moderno, un po’ 8 bit, un po’ il non plus ultra della tecnologia moderna. Pesnavamo che l’heavy metal fosse rinchiuso dentro specifici confini? No, decisamente no! Il metal si ribella… e in questo caso divanta metal digitalizzato, crackato, violato da password esposte e virus letali: un metallo innovativo, fuori da ogni confine ma diabolicamente irresistibile!
(Luca Zakk) Voto: 8/10