(AFM/Audioglobe) Un altro inizio per i tormentatissimi Masterplan di Roland Grapow: dopo la fase con Lande (MK I), la breve ma interessante stagione con Di Meo (MK II), l’inatteso ritorno di Lande con conseguente ri-split (MK II ½?), i tedeschi ci riprovano con il nuovo singer Rick Altzi (MK III), dopo aver perso per strada anche Mike Terrana (sostituito da Martin Skaroupka, Cradle of Filth) ma guadagnato Jari Kainulainen (che come tutti sanno è l’ex bassista degli Stratovarius). “The Game” ha chitarre potenti e un ritmo sostenuto: la voce di Altzi (che non è proprio l’ultimo arrivato, date le sue collaborazioni con At Vance, Thunderstone e tanti altri gruppi) è abbastanza simile a quella di Jorn Lande… forse un po’ più ruvida e sicuramente meno vibrante, ma direi che svolge bene il proprio compito. In generale il brano mi sembra più power rispetto a quelli degli ultimi dischi, e anche la successiva “Keep your Dream alive”, mid-tempo con chitarroni ribassati e belle tastiere sul refrain, mi riporta addirittura alle atmosfere del bellissimo debut. “Betrayal” non disdegna chitarre dal suono orientale inserite in un contesto molto boombastico; Grapow dà il meglio di sé in “No Escape”, mentre la palma del miglior refrain va alla maestosa “Pray on my Soul”. Se cercate aperture epiche, da symphonic power arioso, basta scorrere la tracklist e vi renderete conto che dovete skippare su “Return from Avalon”. Nella suite conclusiva nonché titletrack i Masterplan osano superare i dieci minuti: in generale si tratta di un pezzo abbastanza tirato (a differenza di quanto accade di solito con esperimenti di questo tipo), con un Altzi graffiante come non mai e un ritornello ricorrente molto orecchiabile. Che finalmente i Masterplan abbiano trovato la propria dimensione? I primi due album per quel che mi riguarda restano inarrivabili, ma forse questo “Novum Initium” li tallona da vicino, superando più o meno trionfalmente tutto quello che c’è nel mezzo.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10