(Purity Through Fire) È il quinto disco di questo duo tedesco (Baptist e Valfro, entrambi anche degli Eisenkult), un disco uscito proprio il giorno di natale del 2024, ad un anno e mezzo dal precedente “Ab Amitia Pulsae“ (recensione qui). E come d’abitudine un disco dei Mavorim non passa inosservato, per la potenza espressa, per il favoloso gusto melodico, per la carica energetica e la ritmica irresistibili, sempre al servizio di un black austero, super teutonico, tanto graffiante quanto trionfale ed epico. “Zerfall“, per esempio, mostra proprio quel senso di trionfo accentuato dai fiati ed arricchito da subdole keys che guardano, da lontano, ad un black più sinfonico. Epica e con ottimo assolo la opener “Als der Menschheit Wille brach”, mentre il mid incalzante di “Tu’ ich meine Augen zu” porta proprio nel bel mezzo dei territori nei quali la band sa muoversi meglio, con destrezza, dimestichezza ed una resa sonora globale poderosa… cosa che diventa ancor più palese con “Stählerne Reihen”, un brano con un groove monumentale che sfocia in un mid tempo marziale al quale è letteralmente impossibile resistere. Ancora melodia con “Ein fahles Ross”, imprevedibile e ricca di sorprese “Aller Abart Gloria“, favolosa e molto ben riuscita “Träume”, ovvero la nuova registrazione del brano presente nel demo “Heimkehr” del 2016, agli albori della carriera del progetto. L’aggressiva -anche se supportata da keys- “Alles stirbt” conduce verso il monumentale epilogo rappresentato da “Der letzten Sonne Untergang”, quasi undici minuti di teatralità, di ambient, di black, di senso epico, di arpeggi, di ritmiche cadenzate… sostanzialmente la somma di tutti i punti di forza della band, sapientemente rinchiusi dentro un singolo brano. Black bavarese di pregiata fattura, sempre più complesso, sempre più raffinato, ma non per questo meno fruibile o meno coinvolgente. Un disco che cattura, che ama farsi ascoltare a ripetizione, stuzzicando molto spesso quelle povere vertebre!
(Luca Zakk) Voto: 9/10