(Contagion Records) Questa band nasce per volontà di Chas Fenoughty (Thus Defiled) e Mike Pearson (ex Winter Of Torment), ai quali si sono poi aggiunti altri due elementi per scolpire in modo efficiente un sound che accosta thrash, death e grindcore. L’atmosfera di “Flesh Made Man” è ammalata, trasuda sangue e violenza, nonché psicosi e pazzia. Il basso è il collante tra un riffing potente ma assortito, per via dei generi sopraindicati che decidono le varie fasi dei pezzi e la batteria che gioca su ritmi folli oppure ragionati. Non una band che carica solo a testa bassa quella dei Meat Train, la quale però non rinuncia a situazioni tipiche del brutal e del grindcore. Dunque una struttura musicale possente e contemporaneamente truce. Il fatto stesso che il basso suoni così corposo e chiaro in alcuni momenti particolarmente bui e cupi, aiuta a tenere quell’atmosfera a un livello da psicopatici. Più ‘sintetiche’ le distorsioni delle sei corde, cioè ‘zanzarose’. L’unica cosa che davvero non è stata gradita da chi scrive, in questo esempio di estremismo posto al centro di almeno tre generi. Un merito di Pearson e gli altri è anche il sapere variare il songwriting, cioè di offrire più soluzioni già all’interno delle stesse canzoni, privando così l’ascoltatore di quella tipica sensazione nel trovarsi di fronte alla solita marea di ostile violenza, ma bensì a qualcosa che si travolge, ma con un istinto e un fare da predatore furbo e sanguinario. Da segnalare una svampita e accattivante versione di “Closer” dei Nine Inch Nails posta alla fine dell’album.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10