(Black Board Records) Ma che fa la Pure Steel Records? Non sa quanto lavoro abbiamo già noi poveri recensori? Perché allora girarci il promopack di un disco uscito ormai quattro anni fa? Scrivo comunque due righe per dovere di cronaca… I Medusa’s Child sono svizzeri e questo è il loro terzo full-“length” di heavy/power metal molto condizionato dai modelli degli anni ’90. “Unchained Soul” sa tanto di power nordico appunto di due decadi fa… che so, i Freternia, o forse anche i primi Cryonic Temple. Mentre “Three Clowns” ha un approccio più roccioso, molto più tedesco, “Children of the Sun” espone il ritornello più melodico del disco. “Destiny” ha un tono più aperto, maestoso, vagamente da power fantasy; “Wounded Knee” è invece dedicata a una delle più sanguinose battaglie della Frontiera, che vide il massacro di centinaia di Sioux. La titletrack è un lungo mid-tempo con ambizione e basso manowariano; in mezzo, tanti piccoli intermezzi strumentali che finiscono per appesantire troppo il disco (arriviamo a sedici tracce). La formazione ha appena registrato un altro album che sarà pubblicato, presumibilmente, nel 2014.
(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10