(Roadrunner Records) La paura del numero 13 è il concetto alla base del titolo del nuovo album dei Megadeth. Dave Mustaine lo costruisce con canzoni come sempre permeate di melodie, una latente aggressività e un certo tasso tecnico. “Th1rt3en” si apre con la pompa di “Sudden Death” e svisate dal tipico tocco di Mustaine, oltre cinque minuti che scorrono con piacere perchè sono loro, i Megadeth. Ovvero Mustaine e il fido Ellefson, mentre l’altra chitarra e la batteria nel tempo sono state recitate da attori sempre diversi. Seguono “Public Enemy No. 1″ e in ” Whose Life (Is It Anyways)” che si dimostrano fruibili, ma la tempra che li riveste appare vacua. Purtroppo è questo ciò che lascia addosso l’ascolto di “Th1rt3en”, cioè un thrash metal grazioso e melodico, ma anche studiato e per tanto poco spontaneo. Questo giudizio si estende anche su pezzi come “Deadly Nightshade”, risulta piatta, e “Black Swan” che ti lascia dentro solo il riff principale. Sul fatto che “Th1rt3en” abbia un che di artefatto lo si evince dalla presenza di alcuni pezzi ripescati dal ripostiglio, i quali sono stati riconosciuti dai fan prima ancora che l’album uscisse, proprio perchè già presenti in passato su singoli o come varie bonus track riempitive. I Megadeth con questo album dimostrano, ancora una volta, di aver perso smalto; un qualcosa che è già destino per molti grandi nomi del thrash metal. C’è lo stile Megadeth, manca solo la loro vera anima.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10