(Autoproduzione) Per registrare un full-“length”, i sardi Memento Waltz hanno aspettato qualcosa come venti anni dalla propria fondazione: dopo aver finito di ascoltare “Division by Zero”, non posso che pensare che dovevano decidersi prima!!! Nei solchi ottici di questo cd troviamo un progressive metal molto potente e raffinato, tecnico ma non tecnicistico e quindi fruibile già dopo pochi ascolti; al microfono c’è Marco Piu, che avevo già apprezzato all’opera con i Red Warlock. “Omicron” è subito tostissima, involuta, ubriacante: i migliori Symphony X sono certamente un buon paragone. “Europa” è, a suo modo, un canto d’amore nei confronti del satellite di Giove sul quale potrebbe essersi sviluppata la vita: un pezzo in crescendo con chitarre che talora passano ad altri stili, non metal, nel segno della velocità e di una ragionata confusione. “Achille’s Paradox” gioca in modo molto intelligente, nel testo e nella musica, con la follia logica del famoso paradosso della tartaruga: e si sente davvero, nelle trame delle chitarre, la pazzia cieca che sta al fondo di una tanto clamorosa negazione della realtà. “Mechdreamer” apre nel break a scenari quasi space, mentre “A new Beginning” permette alla sezione ritmica di mettersi incredibilmente in mostra: Gabriele Maciocco eleva a tratti danze tribali, mentre Giuseppe Deiana è inafferrabile col suo basso. Un’altra testimonianza, dopo Hell Theater, Megahera e Holy Martyr, di quanto abbia da offrire la Sardegna sul fronte dei generi classici. Ora non fate passare altri venti anni per un disco, ragazzi…
(Renato de Filippis) Voto: 8/10