(Satanath Records) Questi greci puntano sul sicuro, andando a ricalcare uno stilema ormai rodato, vale a dire un Black dalle tinte molto epiche. Niente di nuovo ma l’effetto è assicurato, grazie a strutture canzoni semplici ma dirette, una buona conoscenza degli strumenti, qualche parte in lingua madre e un cantato che più canonico non si può. L’elemento epico funziona sempre; ecco che spesso e volentieri vi ritroverete a fare headbanging ascoltando questo cd. Certo, non siamo ai livelli degli Enslaved, ma non penso fosse nemmeno nelle mire del gruppo fin dalla nascita di questo platter. Diciamo che chi ben comincia è a metà dell’opera. Speranzosi.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7/10