(Blood Harvest Records) Secondo album per Mental Devastation, formazione cilena nata nel 2009 e con all’attivo il debutto “Red Skies” (2013), uscito principalmente diffuso solo in America Latina. Sono fermamente convinto che questi ragazzi non incontreranno alcuna difficoltà ad affermarsi anche nel resto del mondo, grazie al loro thrash furioso, tecnico e melodico allo stesso tempo: tecnicamente la band è ineccepibile, d’altronde, se i modelli di riferimento sono Sadus, Coroner, Atheist e Cynic, una certa preparazione strumentale è indispensabile, tanto che riferimenti alle band citate ne ho trovati soprattutto in sporadici passaggi ultra tecnici ed in alcune linee di basso rigorosamente fretless. Personalmente, tuttavia, sento maggiori richiami ai primi Forbidden, soprattutto per quanto riguarda le linee vocali. I brani colpiscono nel segno perché sono brevi e senza fronzoli, ad eccezione della conclusiva “Reflections Over The Veil Of Death”, della considerevole durata di dieci minuti e contente talmente tanti riff da riempire un intero album. Un lavoro decisamente piacevole e scorrevole, senza alcun filler per una band che ha tutte le carte in regola per sfondare a livello mondiale.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10