(Avantgarde Music) In quasi un decennio, nonostante l’anonimato dei due membri, gli australiani Mesarthim si sono fatti notare, eccome, grazie al loro black ricco di divagazioni digitali! Questa release non ci pone davanti ad un vero album, in quanto al momento l’ultimo rimane “Arrival” del 2023, ma ad una specie di raccolta che mette assieme due favolosi singoli, “Anthropic Bias” del 2022 e “Departure” del 2024, usciti finora solo in digitale e, senza dubbio, meritevoli di pubblicazione fisica, vinile in primis. Due brani immensi, lunghi (un totale di quasi quaranta minuti di musica!), epici, suggestivi, tanto eterei e dispersi nel cosmo, quanto efferati, aggressivi… in quel favoloso abbinamento tra black letale e suggestioni atmosferiche, tra synth spaziali e dimensioni trance, tra galassie lontane e inferi glaciali, incompatibili con la vita umana. I brani sono un susseguirsi di elettronica, di scream, di chitarre graffianti e sintetizzatori che dipingono una dimensione futuristica meravigliosamente ipnotica: momenti melodici si fanno annientare da un crescendo violento, in un mix tra black e heavy, tra synth e diavoleria elettroniche, in un costante turbinio di fantasia sonora pazzesca, di spunti ottantiani (“Anthropic Bias” ne è piena), di evoluzioni space black incredibili, come conferma “Departure”, meravigliosamente cosmica, pulsante come un astro, alla deriva tra pianeti remoti, ricca di synth coinvolgenti, onirici, devoti ai misteri dell’ignoto che si cela nello spazio più remoto.

(Luca Zakk) Voto: 9/10