(Avantgarde Music) Se l’atmospheric black metal con le proprie melodie vi ispira immagini che creano dimensioni, epoche, universi, sensazioni e tutte sovrapposte, allora i Mesarthim sono la giusta rappresentazione di tutto ciò. Evocativi, espressione di universi lontani, capaci di creare spazi mentali attraverso synth poderosi, i Mesarthim sono totalizzanti col proprio songwriting. Le chitarre diventano uno stuolo e sono al contempo un’anima feroce, tale da contribuire alle atmosfere che si evolvono in questo terzo lavoro degli australiani. Il primo album “Isolate” è stato recensito QUI. In soli tre anni di attività i Mesarthim hanno affiancato ai tre full length svariati EP, prova di continuo sviluppo di idee che vengono canalizzate in pezzi attraverso durate brevi o lunghe. L’esigenza di espandersi dei Mesarthim rispetto al tempo è variabile. “Ω” apre “The Density Parameter” con un’epica formidabile, mentre “74%” è un intermezzo di sintetizzatori che precede “Recombination”, un brano svelto, meno di cinque minuti di durata e una linea melodica aspra e gelida, non dissimile dalle atmosfere del black metal scandinavo. Tuttavia i sintetizzatori forniscono il più delle volte delle melodie non propriamente ancorate al black metal, mostrando così stralci di psichedelia, tematiche neo-spaziali e comunque di un atmospheric intenso e spesso ai limiti dell’amient-trance. Si in pezzi dilatati che in composizioni dalla durata modesta, i Mesarthim sovrappongono il black metal al resto, senza perdere in potenza e quella fosca identità che il genere spesso manifesta. Un nuovo viaggio “The Density Parameter”, inatteso nei paesaggi che svela, sorprendente per la sua oscura cornice black metal.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10