(Massacre/Audioglobe) Lasciatemi, per una volta, essere molto diretto: “Doomsday for the Heretic” è certamente un buon disco di heavy metal, ma è l’unico prodotto dei Metal Inquisitor che mi abbia mai colpito. Il resto della carriera dei tedeschi si mantiene, a mio modesto parere, nell’ambito di una certa ‘aurea mediocritas’ a cui non sfugge questo “Ultima Ratio Regis”, il quarto full-“length”. Agli inquisitori non manca la verve, ma il loro songwriting mi suona veramente di maniera, e i 41 minuti di questo platter scivolano via prima che l’ascoltatore possa accorgersene… “Confession saves Blood” è classica e veloce, ma niente di più; molto meglio “Call the Banners”, ispirata e con un piglio true. Anche “Death on Deman” gira bene, ma a metà tracklist non è arrivata una vera emozione, e esattamente sulle identiche coordinate sonore mi sembrano molto meglio gruppi come Lonewolf o Skelator. “Self-Denial” tenta la strada dello speed, e i risultati non sono di certo malvagi; la conclusiva “Second Peace of Thorn” si situa invece su lidi epici, vagamente manowariani, anche se a dire la verità la prima band che mi è venuta in mente sono stati i Metalium. Mi spiace dirlo ma prodotti come questo se ne trovano a centinaia sul mercato odierno, e ormai chi compra musica è costretto a fare rigide selezioni…
(Renato de Filippis) Voto: 6/10