(Inverse Records) Finlandia, folk e black metal sono i tre elementi che formano questo album di debutto per Metsän Alttari di proprietà di Janeski. Finlandese appunto, lui recupera le tradizioni sonore della propria terra e le infonde in queste composizioni, sette con l’iniziale intro all’album, le quali sono abbastanza pulite, ordinate nella loro forma che rispecchia il black metal ma di taglio melodico, tremendamente melodico, con momenti anche symphonic. Sono questi dunque aspetti che rendono il genere attuale anziché di vecchia concezione, dunque non il canonico genere scorbutico e devastante al quale si possa pensare. Black metal attraverso spunti quasi power metal o heavy che possano essere. “Metsän Alttari” è intrecciato con melodie epiche, gioiose in certi momenti, frutto di un’ancestrale cultura di epoche lontane che hanno però lasciato i propri segni nelle popolazioni moderne. Figlio della Finlandia Janeski, ma degnamente coinvolto nel suonare il metal attraverso una maniera disinvolta e brillante. Il cantato è quasi un borbottio molto rauco che spazia anche verso lo scream. Non si pensi affatto a un suonare catchy, esistono infatti in questo debut album anche momenti di atmosfera tempestosi e ruvidi, in contrasto alla melodia principale che si amalgama bene alle ondate irruenti e d’impatto. Pregevoli gli arrangiamenti, si nota come Metsän Alttari passi anche tra fasi dei pezzi abbassando i toni, riducendosi a un neo-folk pulito, semplice e dunque piacevole. A quanto pare il materiale che costituisce questo esordio è stato messo giù tra lo scorso anno e l’attuale ma tutto deriva da cose molto più datate che per varie ragioni sono rimaste in un cassetto.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10