(RMB Records) Mi piace pensare che con i Jaded Hard, Michael voglia rendere suoi i Jaded Heart, la band che ha fondato e nella quale ha militato per quasi quindici anni (act tutt’ora attiva con un altro vocalist, qui la recensione della loro ultima fatica, uscita recentemente)… giocando proprio sull’esile quanto provocatoria differenza nel moniker. Secondo album per questo progetto tutto suo, nel quale riversa la voce graffiante e tuonante, una voce che si colloca assurdamente tra un Jon Bon Jovi dei migliori anni ed un Jørn Lande, con la seduzione tipica di Joe Elliott. E la musica? Un hard & heavy ben costruito, melodico, potente, tra l’hard rock e AOR, spesso provocante, assolutamente catchy, farcito di ritornelli sing-along di pregiata fattura. Grintosa “Nothing But A Photograph”, groovy, intensa e sognante la title track, irresistibile “Our Sweet Lullaby”. Ecco che vengono in mente i Def Leppard con l’ottima “Heaven”, ottima la performance vocale sulla pulsante “A Step Away From Heaven”. Ballad? Ovviamente non mancano… come conferma “Just Wanna Fall In Love”, mentre la successiva “Little White Lies” riporta una certa grinta scatenata, grazie ad un riff trascinante ed un’altro coinvolgente assolo. Heavy rock con “When She’s Good”, ulteriore totale immersione nella magia degli anni ’80 con “Hysteria – Wrong And Right”, prima dell’epilogo affidato all’efficace e ben arrangiata power ballad “We Must Make A Stand”. E bravo Michael, con questa palese dichiarazione di intenti, queste dodici tracce che danno la carica, che fanno davvero sentire quel ‘Potere di vincere’. Con lui? Quattro ottimi musicisti, compreso Chris Ivo alle tastiere, anche lui fuoriuscito dai Jaded Heart. Una band efficace, potente capace di offrire musica irresistibile la quale necessita -più di molti altri generi- di un palcoscenico davanti ad una marea di gente!
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10