(Ulterium Records) Dave Harvey, chitarrista, è l’unico elemento a non essere cambiato nel ritorno della formazione texana dedita al melodic power metal di concezione christian metal. Millennial Reign sono oggi al quarto album dal 2010 e considerando che “The Great Divide”, il precedente album QUI recensito, è del 2018, dunque due anni prima della Pandemia, “World on Fire” rappresenta un banco di prova importante per la band del Texas, data la lunga attesa per rimettersi in moto. Dave Harvey e soci probabilmente non hanno deluso con questo quarto album che al microfono presenta una cantante, contrariamente ai precedenti album. Tra l’altro l’ultimo cantante è stato Travis Wills, di Tyr, Crimson Glory e altri. Lei è Tiffany Galchutt che per quanto abbia una vocalità gradevole, melodiosa, a volte tende a spostare stilisticamente la percezione del tutto verso il gothic-symphonic metal, però sono queste delle pure sfumature. La Galchutt è un tassello importante nell’economia di questi pezzi melodici, epici a tratti, maestosi in altri. Sostanzialmente i Millennial Reign rappresentano un buon compromesso tra il power e le sue varianti sinfoniche e, soprattutto, melodiche, nonché qualcosa riconducibile al prog. “Wandering”, ad esempio, con quel tema esotico dallo stile arabeggiante, porta fuori dal concetto stesso del power. Però ogni canzone di “World on Fire” funziona, al di là dello stile. Al netto delle etichette, con una cantante di questa portata e un lavoro delle sei corde che gioca sul semplice accompagnamento oppure emergendo con trame del riffing più corpose e dure, infine una sezione tastieristica che domina, giostrando tra tipiche soluzioni symphonic e quelle melodic/gothic, ogni canzone alla fine ha un suo carattere. Anche dal punto di vista ritmico, il lavoro del batterista, Pedro Cortes, il bassista è Neil Bertrand, la formazione è composta dunque da quattro musicisti, si equilibra tra arrangiamenti e un accompagnamento misurato e pulito. In chiusura si vuole segnalare che nessuna canzone emerge davvero rispetto alle altre, nonostante nulla appaia piatto in “World on Fire”. Magari i Millennial Reign potevano ridurre il minutaggio totale, circa 50’, e decidere drasticamente cosa mettere nel cassetto e cosa dovesse riportare la band in pista.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10