(Pure Steel Records) Con le foto promozionali che mostrano chiaramente i segni del tempo, gli inglesi Millennium pubblicano il loro terzo album in quasi 40 anni di storia: i nostri ebbero una certa notorietà con il debut autotitolato del 1984, ma non fecero fortuna e si sciolsero quattro anni dopo; sono tornati in pista già nel 2015, e attualmente la formazione è per 3/5 quella originale. NWOBHM ruvida e ‘tirata’ per “Give me a Sign”, mentre picchia duro “World War 3”, brano con tendenze thrash. Si fanno apprezzare i fraseggi chitarristici di “King of Kings”, e anche “Assassin” è grintosa e malignetta… in generale il disco si presenta come una successione di brani potenti ma abbastanza standardizzati: fa forse eccezione “Kill or be killed”, che contiene una meritevole progressione strumentale a cavalcata. Anche le parti acustiche di “Summon the Dragons” sono una buona variante su un insieme altrimenti troppo statico. Si chiude poi con un curioso esperimento fuori parte: “Victory” ha lo stesso impianto sonoro del resto del disco, ma i toni di un power epico e squillante: Mark Duffy è evidentemente in difficoltà su note non sue, ma il brano non risulta affatto disprezzabile… riteniamo in ogni caso “A New World” un buon esempio di revival, di ciò che poteva essere e purtroppo non fu, anche se certamente il sound appare non poco modernizzato.
(René Urkus) Voto: 7,5/10