(Trollzorn Records) Per festeggiare l’invidiabile anniversario dei loro primi vent’anni, il duo tedesco ha deciso di pensare in grande e sfoggiare fin dal titolo e dalla copertina un lavoro degno di questo traguardo. Diciamolo subito, “Kult” non è un lavoro facile e fruibile in modo compiuto fin dal primo ascolto. Mi ci sono volute tre tornate per capirlo appieno o per lo meno dargli un senso. Diciamo che come ogni opera a nome Minas Morgul i passaggi mediamente non sono mai semplici e fa sempre capolino la voglia di esplorare soluzioni e strutture sonore sempre diverse anche se paradossalmente dei sei lavori compiuti finora questo sembra il più lineare e completo nel contempo. Di sicuro è il loro miglior album escluso lo splendido esordio, quindi mi sento di consigliarne l’ascolto a tutti coloro che si approcciano alla formazione tedesca per la prima volta. Ci sono veramente tutti i loro elementi caratteristici: inserti folk acustici, sfuriate black, cantato quasi recitato e una propensione non comune alla melodia. Tastiere, basi e parte ritmica si fondono per dare il giusto sostegno alla voce e alla chitarra. Purtroppo a mio avviso si sente la mancanza di un batterista in fase di composizione, ma è un neo in un lavoro nel complesso potente ed epico, quasi eroico a tratti. Il cantato risulta come da tradizione molto vissuto ed interpretato, togliendo quindi il disco dal rischio di essere un album black troppo impersonale e freddo. Un viaggio, questo si ha l’impressione di ascoltare inserendo il cd nel lettore. Un viaggio che riassume quello che sono e sono stati i Minas Morgul nella scena del black. Un migliore compleanno per il gruppo era difficilmente pensabile.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9/10