(Autoproduzione) I genovesi Mind Enemies ci sottopongono il loro primo ep, un autoprodotto di quattro tracce che mescola in modo sapiente influenze e stili provenienti da mondi decisamente diversi. “Son of Silence”, infatti, che apre le danze, ha chitarre arcigne da progressive metal ma un approccio vocale molto più rockettaro, alla Soundgarden se non addirittura alla Nirvana – e direi che il mood del brano va molto in questa seconda direzione. La lunga “The darkest Way” ha anche toni post-rock, anche se in generale potremmo parlare di una power ballad molto melodica e con quel caratteristico tono nostalgico-disincantato proprio ancora di certo grunge. Pregevole, tra l’altro, l’escursione chitarristica strumentale a fine pezzo. Non si spaventino però i metallari duri e puri, in questo ep c’è un cuore pulsante di heavy metal! “Another Life” ha ancora chitarroni ribassati e qualche tecnicismo nel finale, mentre la conclusiva “Oblivion” concentra in 3 minuti e mezzo atmosfere più moderne, con un growling leggero e forse qualche ‘panterismo’ – come del resto riconosciuto abbastanza esplicitamente dalla band. Che dire? Questo ep mi sembra un ottimo inizio, se ha (in parte) riconciliato anche un hard die defender come me con certe sonorità che sono proprio agli antipodi dei miei ascolti abituali! Restiamo in attesa, adesso, di un prodotto più sostanzioso.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10