(UDR/EMI) Al Jourgensen ci aveva provato pochi anni fa a sciogliere i Ministry, fu all’epoca di “The Last Sucker”, ma non andò così. Poco prima, nel 2003, Paul Barker, bassista e fido collaboratore di Al, lascia la band (con lui avrà in seguito degli attriti) e questa realizza “Houses of the Molé” e “Rio Grande Blood”, con Al impegnato anche in altre pubblicazioni con progetti paralleli. Intanto muore Paul Raven, altro bassista, altro collaboratore di vecchia data. La salute del cinquantaquattrenne Jourgensen viene minata da imprevisti e dai suoi cronici problemi con la droga. L’album live “Adios… Puta Madres”, successivo a “The Last Sucker”, è un eloquente epitaffio. Nel 2011 però Jourgensen annuncia che i MInistry si riformano e suoneranno al Wacken in Germania l’anno successivo. L’annuncio contempla anche quello di un nuovo album, “Relapse”. Nel dicembre del 2012 il co-autore e chitarrista di Al, Mike Scaccia, muore per un infarto mentre suona sul palco con i Rigor Mortis. Il luttuoso evento rabbuia la volontà di Al e questa volta dichiara la vera fine dei Ministry, ma prima del grande del grande passo/trapasso andrà in scena questo DVD del famigerato concerto al Wacken e il nuovo e ultimo album, “From Beer to Eternity”, costruito con quello che Scaccia ha lasciato e che Al ha limato e messo insieme in studio dopo la sua morte. La release sarà sul mercato il 6 settembre.
Guardare il DVD piantando ad un volume sostenuto le casse dello stereo che ho collegate al televisore, si percepisce un impatto devastante da parte dei Ministry. Quasi si ha la percezione di quello che potrebbe essere l’esperienza di trovarseli di fronte, dal vivo. I Mnistry dopo “The Dark Side of the Spoon” hanno sempre più incattivito e potenziato il sound, scaricando una parte delle strutture industrial ed elettroniche che hanno caratterizzato la loro musica; anzi, hanno elevato al massimo la componente metal e lasciato il resto come una cornice. “L’era Bush” (una serie di album mirati a screditare l’operato dell’ex presidente degli USA, il secondo Bush anche se già il primo si prese la sua buona dose di critiche dalla band) ha visto dei lavori nettamente metal e fatti di aggressività, ottusa pesantezza, velocità, irruenza; un metal (thrashcore? metalcore? difficile da definire) rabbioso, ossessivo, possente. Il DVD è un’aperta dichiarazione di tali intenti bellicosi e la mostra con assoluta chiarezza. Le immagini non sono scandite da quei tipici montaggi super frazionati e anzi c’è scorrevolezza nelle scene. Tredici canzoni prese da ”Houses of the Molé“,“The Last Sucker”, Rio Grande Blood” e “Relapse”, due da “ΚΕΦΑΛΗΞΘ” (o “Psalm 69” che vogliate chiamarlo) e una da “The Mind Is a Terrible Thing to Taste”, cioè l’eterna “Thieves”. Sound impressionante, anche troppo, mi viene malignamente da notare. Grande opera di pulizia sonora e qualche missaggio aggiuntivo rendono “Enjoy the Quiet” una sorta di nuovo album dei Ministry, infatti le dieci canzoni del periodo 2004-201 rivelano una radice comune, una spina dorsale di metallo che le tiene insieme, mentre è indiscutibilmente maggiore lo scarto stilistico tra queste e “N.W.O.”, “Just One Fix” e “Thieves”, brani degli anni ’90. Nel complesso quello che i Ministry scatenarono su quel palco a Wacken è dannatamente distruttivo e senza la presenza di personalità dal carisma debordante e magnetico, ma solo attraverso un muro sonoro continuo e privo di crepe. Il Wacken del 2006 invece vede riprese standard e un montaggio basilare e a tratti ripetitivo, con una qualità audio appena inferiore rispetto al filmato del 2012, ma indiscutibilmente prezioso (contiene quattordici canzoni) nell’integrarsi e completare queste due partecipazioni dei Ministry al festival tedesco. La versione visionata è il DVD comprendente i due show e i rispettivi due CD audio. Un’opera esemplare per come riesce a comunicare la dimensione sonora di Jourgensen e i suoi accoliti e per questo imperdibile per gli appassionati della più mostruosa macchina industrial di sempre. Attenzione però, non è detto che dopo il 6 settembre Al si fermi perché…vi spiegherò questo sospetto all’uscita di “From Beer to Eternity”
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10