(Argonauta Records) Dopo ben due album nel corso del 2020 (recensioni qui e qui), torna Niklas Sundin (ex Dark Tranquillity) con un’altra proposta, questa volta ‘solo’ un EP, per ricordare a tutti il suo estro, la sua creatività e la sua tendenza tutt’altro che prevedibile. Il debutto si collocava nei meandri del dark synth, mentre il secondo lavoro orbitava nelle galassie black metal… ma il nuovo EP torna ad una sorta di ‘origini’, diventando molto più provocante, a tratti decisamente dungeon synth… offrendo un percorso sensoriale al quale è impossibile rimanere indifferenti. Atmosferica e teatrale “Sic Transit Anima Mundi”, introspettiva “Bodies and Gold”, travolgente l’elettronica pulsante di “Ghost of Tradition”, un brano che porta alla mente il recente lavoro di Teloch dei Mayhem, con il suo progetto Bergeton (recensione qui). Ipnotica la stupenda “Beams of Light Through Glass”, con quel violoncello che fa capolino, mentre il dungeon synth è la componente prepotentemente dominante sulla paradossalmente oscura “Rigel Illuminated”. La conclusiva “Velocities” alza il tiro, offrendo più dub, più beat, un senso di intensa drammaticità nel contesto tanto rilassante quanto stimolante di un ambito post industriale. Distopico. Surreale. Seducentemente caldo e terribilmente gelido. Riflessivo. Cosmico. Multidimensionale. Tanto carnale quanto elettronico. Siamo nell’ignoto tipicamente esplorato da band come gli Ulver. Siamo oltre. Siamo in un cosmo lontano. Un universo parallelo nel quale il concetto di fisicità esiste solo… su vinile!

(Luca Zakk) Voto: 9/10