(Antiq Label) Side project di Darkagnan (Baptiste Labenne) dei folk metallers francesi Boisson Divine, un progetto che spinge più avanti la propria identità culturale, quello del sud ovest del paese, tanto da arrivare a definirsi ‘vero heavy metal guascone’… per le tematiche trattate, legate a leggende dal sapore rurale, e principalmente per la lingua dei testi: il guascone, per l’appunto, la lingua a cavallo tra spagnolo e francese di quella zona, l’Occitania, sostanzialmente un’area di confine. Certo, l’idea esiste già con la band madre, la quale però abbraccia anche il francese… cosa che i Moisson Livide non ammettono assolutamente. Musicalmente siamo davanti ad un power/heavy, ricco di folk, di melodia, il tutto piacevolmente inserito in un contesto black metal, con voce clean e scream estremo, completando un po’ tutta la gamma di sonorità ammissibili per una progetto del genere. L’uso occasionale dei fiati, poi, innalza la resa emotiva, come evidenza la bellissima title track, confermando un sound tipicamente folk metal più o meno estremo, ma con idee personali, particolari, inconsuete… le quali alla fine alimentano una identità culturale… cosa che il black dovrebbe sempre fare. Ma Darkagnan si spinge oltre: non si ferma a leggende e tradizioni, cosa praticamente ovvia per chi suona del folk, ma ci inietta attualità con un pesante tocco di ironia, come conferma “Darkagnan”, un brano che sostanzialmente se la prende violentemente con i ciclisti che intasano le strade di campagna, rallentando il traffico e rompendo decisamente le scatole. Poi ci sono le autocitazioni, come “L’òmi xens passat” che vuole essere un remake in chiave folk depressive black della canzone “Libertat” dei… Boisson Divine, o una fantasia di ribellione (ancora la title track) che nel 2084 vede due contadini occitani che cercano di dare inizio a una nuova rivoluzione; non manca il violento commando che potete chiamare contro chiunque si trasferisca nella vostra zona rurale cercando di (farvi) vivere con regole da cittadino, con relative lamentele contro i rumori delle macchine agricole, i brunch nel portico alla moda per vantarsi di vacanze in posti esotici (la scatenata “A.C.A.B. (Armanhaqués Comandò Anti-Borgesòts)”). Ironia. Potenza. Cura del suono. Stile. Idee geniali e arrangiamenti favolosi. Un album metal, un album folk, un album black… ma concepito in modo assolutamente diverso!

(Luca Zakk) Voto: 8/10