(Altare Productions / Frost and Fire) Attivi dal 2003 e con, udite udite, una trentina tra EP e split nel proprio curriculum, i Mons Veneris ci riprovano oggi, nel 2016, con il loro secondo album vero e proprio. Son passati 8 anni dal precedente lavoro sulla lunga distanza ma di cose ne son cambiate poco nel sound del misterioso gruppo (o progetto solista, chi lo sa) portoghese. Il debole per l’ambient che da sempre ha caratterizzato il combo si fa sentire su molti passaggi strumentali e a tratti al limite del Noise. Essendo il gruppo uno degli esponenti del Black Circle portoghese, la componente rituale è molto marcata e a tratti davvero destabilizzante e disturbante per un ascoltatore che dovesse avvicinarsi per la prima volta a questa realtà Underground, ma la qualità c’è e si sente. La registrazione è il massimo cui si possa aspirare per produzioni di tal tipo, anche se siamo su livelli comunque alti. Ecco quindi parti Black pestate intramezzate da insenature strumentali con litanie liturgiche, il tutto condito da una massiccia dose di esoterismo e mistero.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10