(Napalm Records) Wyndorf ha detto che questo album è stato un “felice esperimento”. Pensate cosa accadrebbe alle canzoni di “Milking the Stars” se fossero state registrate nel 1968? Il frontman della band se l’era posta questa domanda già durante la lavorazione dell’album. Ecco che qualche tempo dopo “Milking The Stars: a re-imagining of Last Patrol “ diventa la risposta a quelle domanda. L’ottimo album del 2013 ripresentato con sonorità e concezioni diverse. Non parliamo di un remix, di una rielaborazione dei canali della console che hanno missato l’album. Dave Wyndorf e gli altri hanno pensato di risuonarlo attraverso un processo compositivo alterato. Space rock, psichedelica, rock and roll e blues per un nuovo arrangiamento per un album che viaggia attraverso il tempo, con undici pezzi dei quali quattro nuovi e due live (eseguiti all’AB di Bruxelles nel 2014). Il prodotto finale è stupefacente, l’omogeneità stessa dei pezzi fa sembrare “Milking The Stars: a re-imagining of Last Patrol” come un vero album della band e non collegato al suo predecessore o a niente altro di simile. Il tono psichedelico e quello stoner, con tutte le implicazioni blues, hard rock e via dicendo, si fondono magnificamente. Un equilibrio compositivo perfetto, attraverso toni freak. Belle le melodie nelle quali la band tocca punte epiche, un qualcosa che i Monster Magnet sanno fare sempre bene. Eppure che siano acide, siano altisonanti, siano bizzarre, le melodie restano l’ossatura di ogni composizione e l’espressione migliore da parte della band. Sapere costruire melodie resterà sempre la qualità suprema dei Monster Magnet.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10