(NoEvDia) Giungono al terzo album i portoghesi Monte Penumbra, a tre anni dal precedente “As Blades In The Firmament”; un lasso di tempo piuttosto breve, se consideriamo che sono passati ben otto anni tra il debut album ed il secondo lavoro. Pur mantenendo sempre un approccio sperimentale ed avant-garde, “Austere Dawning” si presenta più aggressivo e diretto rispetto ai dischi precedenti, snellendo certi passaggi prolungati in favore di un guitar work maggiormente dinamico e fondendo in modo convincente il calore lusitano con richiami scandinavi, questi ultimi portati in dote dal batterista islandese Bjarni Einarsson. “Ab.gott” è puro black metal tradizionale nel riffing e moderno nel sound, in linea con gli ultimi dischi dei Mayhem. “Lux Electa” è ipnotica, dissonante, con chitarre che prendono ispirazione dai francesi Aosoth, quindi più in linea con l’album precedente, dove l’influenza della formazione transalpina era molto più marcata rispetto ad ora. “Murrain Unveiled” è invece più cadenzata, atmosferica e mediterranea, decisamente più vicina al black lusitano ed ellenico. Un disco dove la band osa meno rispetto al passato, ma forse è dovuto ad una maturazione compositiva, con brani più scorrevoli ma non per questo meno oscuri e maligni.

(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10