(Moribund) Manca l’aria. Manca la luce. Un atmosfera satura di gas tossico avvolge, coinvolge, annienta. “The Nine Gates” è oscurità da inalare, veleno da assumere, viaggio spaziale, ritorno infernale. E’ rituale, carne che diventa spirito, morte, annegamento, estinzione. Puro occultismo, malvagità, ossessione sonora. Miasmyr, l’artista dietro a questa one man band Australiano offre tutto il suo lato oscuro con questo secondo full length, pieno di misticismo, di sofferenza, di esasperazione. Black metal lento, marziale, la colonna sonora perfetta per una condanna a morte disumana, ultraterrena, extra sensoriale, iper dimensionale, all’impossibile incrocio tra paradisi ed inferni reali o immaginari. Otto immonde tracce per circa tre quarti d’ora di purificazione/contaminazione spirituale per poter accedere ad una dimensione assurda, l’altra dimensione, l’altra facciata, l’altro verso, il lato oscuro. Ritmi poderosi e quasi tribali, chitarre aperte, dissonanti ma mai violente, basso sensuale e pieno di energia negativa, tastiere di contorno o dominanti che creano un impatto acustico malato ed infine una voce che non è una voce, che non è umana, che non è nemmeno demoniaca in quanto il posto da dove provengono questi suoni è indefinito, disperso nei meandri degli incubi, delle colpe, delle accuse, delle morti. Otto tracce imperdibili, tutte sublimi, perverse, profonde come la lama che ferisce, lacera. Uccide. Black metal con un livello immenso di occultismo, una divagazione importante nella dimensione del rituale, un totale e irreversibile abbandono al sublime mondo dell’ignoto.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10