(Hammerheart Records) Una buona coesione tra i principi stoner e doom metal sono il tratto caratteristico di questa formazione proveniente da Salt Lake nello Utah, Stati Uniti. Tre dei Moon Wizard provengono da una precedente band, i Thalgora, mentre Sami Wolf di Chicago è alla voce. “Sirens” è lucido e fluente nel suo scorrere, piacevole con il suo muro sonoro nel quale la chitarra scolpisce riff e il basso offre i suoi contrappunti, mentre la batteria veleggia libera e spensierata. Aaron Brancheau tra impeti rocciosi, vestiti di fuzz e wah wah, crea cadenze tipicamente sabbathiane le quali però sfumano in variopinti e frizzanti riff dall’identità stoner metal. La chiarezza dei suoni permette ai Moon Wizard di essere sempre tra i due summenzionati stili. Esistono passaggi nei quali la chitarra entra con decisione, mettendo in scena un robusto heavy-stoner grazie a possenti e duri riff corrosivi. Il cantato della Wolf è ruvido a volte, ma ha un timbro spesso, deciso, niente affatto un usignolo, semmai una cantrice adeguata a queste toniche composizioni che costituiscono il terzo album dell’energica band di Salt Lake. Pochi i momenti compassati e anche quando si manifestano c’è Ashton Nelson alla batteria a mettere brio. Un esempio indicativo è “Epoch”. Bellissima la canzone “Magnolia” con i Black Sabbath rivisti in una chiave stoner. LLa band ha pubblicato “Sirens” autonomamente al principio del 2024, ora è la Hammerheart Records a riproporlo con il suo marchio in Europa e la Napalm Records negli USA.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10