(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Attivi da qualche anno ma con pochissime pubblicazioni, quest’anno i Mòr compiono il grande passo del debut album. Black metal suonato da personaggi che si firmano con le iniziali e parte del materiale di “Hear The Hour Nearing” che era noto già da precedenti registrazioni. La band in effetti ha all’attivo un demo e un live smerciato in cassetta. Molto ruvidi i Mòr e tuttavia i pezzi non hanno tutti la stessa resa sonora, in alcuni per esempio il basso è ben percepibile, al contrario di altri nei quali scopare. Si legge che i vari strumenti non sono stati registrati tutti allo stesso momento e nello stesso luogo, questo dunque spiegherebbe certi dislivelli nell’insieme dell’album. Ruvidi ma con impostazione atmospheric, i loro pezzi sono dei trattori in azione: i Mòr non sviluppano variazioni sensibili e il drumming avanza o con blast beat tellurici oppure con semplici accompagnamenti, che lasciano le chitarre andare a briglia sciolte. Un suonare dunque standard, i pezzi hanno un inizio e svolgimento che non presenta particolari sussulti, mentre dal punto di vista melodico gli scenari sono freddi, legati a sonorità scandinave, per la maggior parte. I brani vanno da un minutaggio di tre minuti e mezzo a oltre cinque e uno, “Letter of Loss” supera gli otto. Alcuni pezzi sembrano più incisivi, altri soprattutto quelli con minutaggi più alti presentano qualche indugiare di troppo per alcuni giri di chitarra che non aggiungono granché. Però “Cave of Shadows” arriva a circa tre minuti ma è sostanzialmente un reiterato giro di chitarra in solitaria. “Letter of Loss” sembra il frutto di due pezzi incollati insieme, da un ponte con arpeggio di chitarra. “Hear The Hour Nearing” è un debut probabilmente nato dall’esigenza di creare un prodotto per iniziare a proporsi, però le scelte fatte non convincono del tutto. A volte sono melodici i Mòr, in altri casi appaiono rozzi e tempestosi e tra le due cose c’è qualche lungaggine di troppo.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10