(Memento Mori) Ottimo debutto dei Romani Morbo, band dedita ad un death metal anni ’90 sulla scia di acts quali Autopsy, Repulsion, Necrophagia e Celtic Frost. Per me è un piacere immenso sentire nuovamente queste sonorità: qui non troverete traccia di voci pulite o partiture prog che vanno tanto di moda ora; questo è fottuto death metal crudo e diretto, oscuro e potente. L’opener “Abominangel” parte con un riff piacevolmente grezzo alla Celtic Frost a cui segue un’accelerazione fulminante. Dopo un bridge più rallentato riparte il riff veloce. Più oscura e cadenzata la successiva “Decomposmopolitan”, davvero pesante e sulfurea. “Pagan Seducer” è veloce e diretta, sullo stile dei primi Benediction. “Dawn Of Dying Living” segue più o meno lo stesso stile, con riffs secchi e diretti. Nel finale il brano rallenta in un doom soffocante e ossessivo. L’influenza degli Autopsy è ben marcata in “Kaleidoscopic Incubus”, canzone che alterna riffs pesantissimi ad accelerazioni improvvise, rendendola davvero dinamica e varia. La band di Chris Reifert sale nuovamente in cattedra su “Rending the Ephemeral Veil”, dal riff sulfureo ed estremamente rallentato che si protrae fino all’accelerazione che introduce l’assolo slayeriano. “As Sharp as the Blade of Blasphemy” ha un incedere più veloce ed aggressivo, vicino al thrash in prossimità dell’assolo. La conclusiva “Anesthesia Awareness” è veloce e diretta, più vicina allo stile dei Master. A metà canzone un repentino cambio di tempo porta il brano nuovamente in territori doom. La produzione è buona ma non troppo moderna, rendendo giustizia al genere suonato: death metal incontaminato nella sua essenza più pura.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10