(Godz Ov War Productions) Metalhead è colpevole di non avere mai trattato questo progetto francese in attività dal 1997. M. Lobier, voce, chitarra e batteria, e J. Blandino, basso, hanno inciso cinque album e altri lavori minori dal 1997. Il loro sound oggi è una collisione spaventosa di death, black e grindcore. I suoni sono fragorosi ma completamente distorti e i diversi tagli melodici arrivano sommersi fa una marea di violenza caotica imbastita per tutto l’arco di “Close to Complete Darkness”. Quando la band accelera a dismisura, sforna cavalcate grindcore e il tutto diventa annichilente. Senza compromessi e remore da parte dei Morgue. Una fusione sospesa tra Maveth, death metal svedese della prima ora, Autopsy, accenni dei Morbid Angel e altre cose dove il tutto è centrifugato, accelerato come non mai. In realtà la maggior parte dei pezzi seguono dei canovacci nei quali i ritmi possono essere esacerbati e violenti, ma arrivano fasi in low o mid tempo dove il riffing però resta catrame ribollente e i tagli melodici sono inquietanti e tenebrosi. Il tutto per poco oltre mezz’ora. Il tempo di aprire gli occhi e osservare quell’inferno, come illustrato dalla copertina di Paolo Girardi e poi richiuderli per non essere in grado di sopportare questo schock! Album caotico e devastante.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10