(Season of Mist) Con “Hinsides Vrede” (qui) tornarono nel 2020 dopo un lunghissimo tempo di silenzio, ed ora rieccoli con un nuovo potente disco, il settimo sigillo, un disco feroce, potente, senza tempo, fedele ai primordi, in linea con il debutto di trent’anni fa, “Tusen År Har Gått…”, uno dei dischi che definirono il black melodico di matrice svedese, genere nel quale la band forse vuole riaffermarsi, ridefinirsi, imporsi nuovamente cercando di raccogliere il meritato successo che in passato non li ha premiati adeguatamente. Subito aggressiva e molto ben curata “The Seer”, tumultuosa “Tornet”, incalzante l’ottima title track. È decisamente oscura e sferzata da una ritmica vibrante “Savage Messiah”, mentre è un assoluto piacere di riff ultra melodici a base di mid tempo “An Ancient Ancestor Of The Autumn Moon”. C’è molto heavy classico, con infiniti dettagli di black moderno su “Black Angel”, si sfiora un black più a-là Dimmu Borgir, senza dimenticare melodia ed assoli sulla bellissima “The Serpent’s Kiss”. Devastazione punky con “Det Svarta”, prima dell’impetuosa e conclusiva “Age Of Fire”. Disco che non offre niente di particolarmente diverso o innovativo, se non lo stile Mörk Gryning espresso nel modo più sincero, più qualitativo, più chiaro e devastante.
(Luca Zakk) Voto: 8/10