(Werewolf Records/Hells Headbangers) Se nell’immaginario comune la Finlandia è un luogo freddo ed oscuro, immaginario poi supportato dalle molteplici bands nell’ambito estremo alle quali quel paese ha dato i natali, con i Mørketida tale immaginario diventa limitato, ridicolo, e rischia di confondere la Finlandia con il solito solare ed allegro paese meta di vacanza estiva. I Mørketida, che giungono al debutto, non solo sono oscurità, ma emettono suoni capaci di assorbire -violentandola- ogni forma di luce… e tra quei riff, paragonabili ad un black inverecondamente incrociato con il funeral doom, fuoriesce un vento gelido, polare, spettrale e… tutt’altro che salubre. Apparentemente sono in tre (…foto sul booklet) ma sono solo due i nomi citati, un velo di mistero perfettamente adatto a questa brutta gente sepolta nell’underground nordico, con precedenti esperienze ancor più underground (una band chiamata Evil Rites che ha a malapena registrato un demo quasi un decennio fa); il loro essere underground, il loro muoversi nelle tenebre, tra le nebbie non viene tuttavia minimamente scalfito dal barlume di visibilità offerto loro da una label che si impegna a stampare anche la versione in vinile. No, loro rimangono putrefatti e pregni di malvagità! Una celebrazione del downtempo (‘mid tempo’ sarebbe una definizione eccessiva!), in una costante atmosfera spettrale, inquietante, piena di orrore, terrore ed ancestrali fobie. “Invoking the Seventh Moon” è marziale, pesante, inospitale: primi Sodom con degenerazione esponenziale. Emerge una ipotesi di melodia sulla lenta ed ansimante “Witchcraft”; pura dannazione, esaltazione della maledizione con “Serpent’s Grail”. Soffocante prima, mistica poi, l’ottima “Throne of Unseen”, prima del piccolo capolavoro di assurdità rappresentato dalla title track, brano con suoni strani, tra l’ipnotico ed il dissonante, seguito poi dalla violenza imbevuta di dannazione rappresentata da “Temple of Prevailing Darkness”. Musica che innalza concetti di estrema crudeltà a mistici livelli atmosferici: un’atmosfera che si materializza tra boschi infiniti ed inquietanti, tra riti sciamanici ed adorazione di demoni, tra sete di sangue e sacrifici, tra sortilegi e magia nera.
(Luca Zakk) Voto: 8/10