(Peaceville Records) La band ritorna prepotente sul finire degli anni dieci di questo secolo, quando invece verso la fine di quelli del secolo scorso ha visto i Morta Skuld eclissarsi. Una lunga e ignota pausa, spazzata via da un ritorno all’attività che porta la band a incidere prima un EP e poi l’album “Wounds Deeper Thean Time”, nel 2017 e QUI recensito. L’atteggiamento dei musicisti di Milwaukee è da sempre quello di un sano death metal che suona fresco e quasi senza tempo. L’old style è intrinseco nel songwriting o nei suoni, ma la band non sembra mostrare trent’anni di esistenza sulle spalle. I suoni sono forti, squillanti e nient’affatto patinati. Il continuo accelerare e rallentare, scattare e segnare il passo, elemento distintivo nelle composizioni della band, sopravvive nei pezzi di questa nuova pubblicazione. Dieci pezzi in quaranta minuti non lasciano tirare troppo il fiato all’ascoltatore, inseguito da progressioni ritmiche che appaiono più assassine dei riff, i quali sono un continuo e frenetico progredire. Mostrando anche qualche soluzione thrash metal, i Morta Skuld infondono quell’atmosfera di ‘freschezza’, di vivida e lucida durezza che plasma la sua identità attraverso un divenire nei brani. Difficile che le melodie restino nella testa dell’ascoltatore, perché la band offre tanta quantità nell’impatto, gestendolo con un dinamismo feroce e concretamente lucido. In una sola parola, tecnico.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10