(Sun & Moon Records) Favolosi. Semplicemente favolosi. Se la vena italica ha creato una dimensione del doom tutta particolare (un esempio calzante sono gli Abysmal Grief), i cileni Mortajas fanno lo stesso con il doom espresso in spagnolo, una lingua con una sua particolare musicalità che riesce ad essere tanto dinamica quanto minacciosamente decadente. Riff granitici dentro una produzione possente, esplosiva, in grado di mettere in evidenza ogni strumento, esaltando quei giri di basso che sono artigli che graffiano la terra, celebrando l’evocativa voce di Marcos Contreras Sanhueza, capace di rendere tutto estremamente drammatico con una dimensione poetica che va ben oltre i confini classici del doom. Stupenda “Miedo y Dolor” (‘Paura e dolore’, ndr), partendo dal testo fino alla progressione, un brano capace di strofe che generano vibrazioni oscure superlative. I pezzi sono tutti molto lunghi, ma “Las Palabras del Silencio” (‘le parole del silenzio’, ndr) è un macigno da oltre 10 minuti che scatena un doom lento ma melodico, a tratti gotico, ricco di intermezzi pregni di paurosa inquietudine, verso la monumentale “Bajo un Nuevo So” (‘sotto un nuovo sole’, ndr), una canzone che eleva notevolmente il livello artistico del quartetto di Villa Alemana, anche grazie all’integrazione di strumenti etnici -curati dall’ospite Carlos Cabezas Gonzalez (Los Jaivas, Alpaca, Escaramuza)- come il favoloso Charango andino, la Trutruca dei Mapuche o la Quena delle Ande. La ‘breve’ “Perdido en un Mar” (‘Perso in un mare’, ndr) è tuonante, nuovamente poetica, prima della conclusiva e malinconica “He Perdonado” (‘Ho perdonato’, ndr), traccia pregna di funerea malinconia qui resa più solenne dalle tastiere dell’altro ospite, Juan Escobar Campillay (Wooden Veins). Un album di Doom con la D maiuscola, composto con infinita passione, suonato con destabilizzante devozione, interpretato con suprema maestria. Se non consideriamo il metal più estremo, ovvero quello caratterizzato da cantato in growl e scream, poche bands metal con canzoni in lingua spagnola sono giunte con impeto fino a noi nel corso degli anni, trasmettendo messaggi, mettendo profonde radici: tra queste i mitici Héroes del Silencio… ve li ricordate? Ecco: prendete la poesia e l’energia di quella band spagnola, aggiungeteci dei dettagli melodici più appartenenti al nostro paese… convertite il tutto in pesantissimo doom… ed otterrete “Mortajas II”, il secondo meraviglioso album dei cileni Mortajas.
(Luca Zakk) Voto: 10/10