(Napalm Records) “Battle March” che apre questo nuovo album dei Mortillery, giustifica e spiega, in modo esaustivo quella copertina così retrò, forse dozzinale, dannatamente equivoca nel sembrare qualcosa tra heavy, thrash e speed metal. In effetti i canadesi capitanati da Cara McCutchen, cantante, sono una onesta manifestazione di thrash/speed metal vecchio stampo. Quel riffing iniziale lo spiega a chiare lettere, è un old school che possiede sonorità corpose, nitide e con quella giusta patina retrò. Nessuna nostalgia estrema, ma tanto dannato e truce thrash metal ma ancora contaminato dall’heavy metal classico, attraverso un tocco sincero. Cara è un cane incavolato, una timbrica molto elevata che le permette anche di essere melodica. Il comparto ritmico è più ordinario e vede Kevin Gaudet alla batteria e Miranda Wolfe al basso, mentre i due chitarristi fondono i riff in soluzioni veloci, ma il più delle volte tendono a cadenzarli in modo classico soprattutto quando la velocità è ridotta (i mid e low tempo sono i momenti migliori, più ordinari nelle classiche avanzate thrash metal). Buoni gli spunti solisti di Alexander Scott, mentre l’altro Alex, Guiterrez, si mantiene sulle ritmiche. Il secondo lavoro di questi candesi conferma la loro vocazione nei confronti di un sound di almeno 25 anni fa, questo riduce le possibili simpatie perché, anche se è triste, non potrà piacere a tutti i metallari, o almeno a quelli di oggi, inoltre lo stesso “Origin of Extinction” presenta una buona manciata di riff che sono abbondantemente prevedibili e rendendo così l’ascolto meno entusiasmante già all’altezza della metà dell’album.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10