(Iron Tyrant ) Onore alla Iron Tyrant per avere ben pensato di riproporre due eccellenti demo dei Mortuary Drape. “Necromancy” e “Doom Return” sono due nastri realizzati rispettivamente nel 1987 e 1989. Sono tra i primissimi esempi di questa formazione italiana che ha votato il proprio culto al black metal. “Necromantic Doom Returns” ci arriva in CD e ben presto in versione vinile, con all’interno anche alcuni pezzi registrati dal vivo a Livorno il 21 ottobre del 1990. Sound grezzo, degnamente underground, ammantato di oscurità, riversato fuori dall’inferno, “Necromancy” è un demo assolutamente devastante. Ritmiche folli di Wildness Perversion, riff bestiali e marciti di oscurità, contaminati da lampi di thrash e death metal. Atmosfere occulte, roba da sabba. L’introduzione quasi ti fa pensare ai Popol Vuh, ma ciò che ne segue è solamente infernale. “Doom Return” non offre un suono migliore, tutto resta nella sfera underground, però salta fuori con estrema chiarezza. Il songwriting è più affinato del selvaggio “Necromancy” ma non meno oscuro. In questo secondo nastro i Mortuary Drape erano diventati un trio, la sola sezione ritmica era la stessa di due anni prima. Pezzi forse più scarni, ampiamente malefici e veloci, potenti e aggressivi. Dodici canzoni compongono i demo, mentre le altre cinque sono di questo live ripescato e con condizioni sonore comunque accettabili. Sono riedizioni di demo tape, in un’epoca in cui i nastri erano un mezzo importante, anche per far girare il verbo del metal e soprattutto per alimentare quanto l’underground riusciva a partorire. I Mortuary Drape sono state tra le prime band a votarsi al black metal nel nostro paese, soprattutto però hanno alimentato il proprio sound e immagine di una forte componente occulta. I cambi di lin up hanno spesso condizionato la band, ma Wildness Perversion ha sempre tenuto la strada e dato forma a questa creatura diabolica che non morirà mai.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10