(UDR GmbH) Rock, rock’n’roll, metal, pop. Roba che attira la gente, smuove masse, crea fans, materializza idoli. Idoli che poi distrugge. È un po’ questa la sintesi dello stardom musicale (e non), funziona così: oggi non sei nessuno, poi fai il botto, domani ti amano tutti, il giorno dopo ti sputano addosso ed il successivo ti hanno dimenticato. Ci sono star di un tempo che ancora sono in giro, ma con look riadattato, sound riadattato, vita riadattata… rocker ribelli di un tempo che ora sono validi business man giustamente impegnati nel commercio della loro immagine e della loro arte. Certo, poi ci sono anche quelli speciali, casi eccezionali che durano da sempre come i Rolling Stones che fanno il loro rock che, in qualche modo, non eccede, si adatta sempre, si ricalibra per stare dietro al momento, alla moda, all’evoluzione. Molti miti sono tuttavia l’ombra di ciò che sono stati, essendosi adattati… a ciò che vende oggi. Tutta gente che in un modo o nell’altro è qui, vende dischi, biglietti dei concerti, ma senza lo spirito del passato, senza più quella ribellione sincera che ha dato origine a quelle urla furiose sputate dentro un microfono tanti, tanti anni fa. Che piaccia o meno, ormai è così per tutti: Rolling Stones, Deep Purple, AC/DC, Black Sabbath, Metallica, Motley Crue… e tutti gli altri in fila.
Vale per tutti. O quasi. Vale per tutti, tranne uno.
Là fuori ci sono le masse. E poi c’è Lemmy.
Una vita fedele alle sue idee, al suo stile, a ciò che gli piace (donne), alla sua immagine (la quale, faccio notare, non è mai cambiata!). Una vita con il dito medio alzato, con un senso dell’ironia letale, ed un basso suonato in maniera assurda in una band -i Motörhead- che sono la sua creatura, il suo mondo, il suo assoluto canale espressivo.
Di lui dicono che è vecchio (due anni in meno di Mick Jagger, coetaneo di Keith Richards). Che non ce la fa più. Che sta(va) per schiattare. Che non c’è più con la testa e che dimentica le canzoni.
Ma sono tutte cazzate. Lemmy è qui e continua a rompere i culi. Ed il giorno che tirerà le cuoia, lo farà davanti al suo pubblico, con il Rickenbacker collegato ad amplificatori dal volume esageratamente illegale.
Com’è “Bad Magic”?
Come cazzo volete che sia?
È un album dei Motörhead che suona come un album dei Motörhead con la potenza spietata di un album dei Motörhead, con dentro i soliti geniali testi di Lemmy, fonte inesauribile di parole, descrittore assoluto della vita vera.
Giudizio? ‘Fanculo a tutto e tutti. Loro sono i Motörhead. E suonano rock’n’roll.
(Luca Zakk) Voto: ÏNFÏNÏTÖ/10