(Silver Lining Music) Lemmy se ne è andato e i Motörhead non esistono più… se non sotto forma di entità spirituale e/o commerciale con dietro decenni di musica, di concerti, di eccessi, di merchandising… il tutto al servizio di una orda di fans fedelissimi dispersi in ogni angolo di questo piccolo e malandato pianeta. “Bad Magic” (recensione qui) uscì nel 2015, fu l’ultimo album in assoluto del trio capitanato da zio Lemmy… pertanto a otto anni da quel disco e a sette abbondanti dalla morte del mitico (passato oltre il 25 dicembre del 2015, quattro giorni dopo il suo settantesimo giro attorno al sole), ci sta che chi gestisce il lascito butti fuori qualcosa per noi collezionisti, per noi assetati di rock’n’roll, per noi che sentiamo (soffriamo!) la mancanza di Mr Kilmister, per noi che lo salutiamo ogni giorno quando passiamo davanti alla sua action figure (senza il pene, come Lemmy stesso poco felicemente preciSò) collocata sullo scaffale dove ci sono i tutti i dischi dei Motörhead (e degli Hawkwind, e pure di Sam Gopal). Che roba è “Bad Magic: SERIOUSLY BAD MAGIC”? Si tratta di una release grazie alla quale i fans avranno l’opportunità di apprezzare di nuovo non solo il disco originale, ma anche due inediti: “Bullet in Your Brain” e “Greedy Bastards”, quest’ultima un autentico capolavoro… con un testo pungente, senza tempo ma particolarmente in linea con gli ultimi anni di storia di questo povero mondo. C’è “Heroes” di Bowie (già presente nella compilation “Under Cöver”) e c’è un live tratto dalla performance nel 2015 al ‘Mt Fuji Rock Festival’ in Giappone. Roba di culto. Come vi dissi in occasione della recensione dell’album, là fuori ci sono le masse… e poi c’è Lemmy. Una vita fedele alle sue idee, al suo stile, a ciò che gli piaceva (donne), alla sua immagine (la quale non è mai cambiata!). Una vita con il dito medio alzato (fedelmente riprodotto nel video animato di “Greedy Bastards”), con un geniale senso dell’ironia ed un basso suonato in maniera assurda, religiosamente a tutto volume. “Bad Magic”, anche in questa edizione, è un album dei Motörhead che suona come un album dei Motörhead con la potenza spietata di un album dei Motörhead, farcito con i geniali testi di Lemmy, fonte inesauribile di parole, descrittore assoluto della vita vera, quella vissuta, non quella virtuale o dipinta da qualsivoglia forma di propaganda mediatica. “Bad Magic: SERIOUSLY BAD MAGIC”, anche grazie ai due inediti, innalza ulteriormente il livello… un livello che nessuno potrà mai raggiungere, in quanto Lemmy è stato una rockstar senza essere una rockstar, è stato celebre, senza che gliene fregasse un cazzo di essere celebre. Lemmy è stato se stesso fino all’ultimo giorno. Il fatto è che quel ‘se stesso’ è diventato leggenda… ben prima della sua dipartita. Cos’altro potrei mai dirvi o raccontarvi? Se avete letto fino a qui, sarete d’accordo sul fatto che anche in questa volta si tratta di roba da avere a tutti i costi, giusto?
(Luca Zakk) Voto: voto? VOTO? SERVE DAVVERO UN VOTO?