(Cyclone Empire) Ed ecco che finalmente, in mezzo a tanti dischi fotocopia, la Cyclone Empire ti butta sul mercato un vero masterpiece! I tedeschi Mountain Throne giungono al debut dopo la solita trafila di demo ed ep, e trovo che la definizione di ‘ancient heavy metal’ che essi stessi danno alla propria musica sia indovinatissima! “Spirits of Fate”, la grintosa opener, mi ha ricordato i migliori Grand Magus o Cathedral, il che significa un heavy doom sublime con un piede nei ’70 e un altro negli ’80, a mostrare la perfetta armonia fra le due decadi in questione. Non faccio il nome dei Pagan Altar soltanto perché in quest’ultimo periodo è molto inflazionato, ma ci sento anche qualcosa della band cult inglese. La titletrack è uno schiacciasassi con un guitar working solidissimo e un assolo quasi psichedelico; “Morningstar Iconoclast” parte lentamente ma poi le chitarre impazziscono e ci trascinano in una volata con più di un cambio di tempo, che alla lontana potrebbe far pensare ai Cirith Ungol di “Frost and Fire”. “Priestess of the Old” è stata con ogni evidenza scritta nel 1976, dato che porta nel mondo metal cori e acidità tipiche della deriva post-prog e pre-punk di quegli anni; la lunga “On the Mountain Throne” mette perfettamente insieme le due anime della band, con una sezione doom e un’altra heavy rock. “Where Alchemy trived” è una ballad acustica dai toni quasi alla Jehtro Tull; la conclusiva “Totem” è invece un chiaro e spudorato omaggio alle atmosfere dei primi Sabbath. E vi faccio notare che ho sentito il bisogno di citare e descrivere ben sette degli otto brani della tracklist. Se amate l’heavy metal primordiale, quello che ancora mantiene vivo il ‘sentimento originario’ del genere, non potete ignorare i Mountain Throne!
(Renato de Filippis) Voto: 8/10