(Ipecac Recordings) Pubblicato alla fine dello scorso anno “The Raging Wrath of The Easter Bunny Demo” ora i Mr. Bungle di Mike Patton, Dave Lombardo, Scott Ian, Trey Spurance e Trevor Dunn pubblicano un live nei formati audio e video (tra i quali anche in VHS) disponibili insieme. Nel giorno di Halloween dello scorso anno la band ha tenuto un show in streaming, il cui costo per assistervi era di 15$, presso la biblioteca pubblica di Eureka e denominato appunto “The Night They Came Home”. Il live contiene in apertura un set di Neil Hamburger, un personaggio creato da Gregg Turkington che declama un monologo satirico. Un po’ di immagini di backstage e pre-show vario, nel quale è addirittura possibile guardare la preparazione dell’acconciatura stramba di Patton. Il sempre brillante Mike Patton (Faith No More e tanti altri progetti), un metronomo come Dave Lombardo (ex Slayer e altri ancora), l’eterno Scott Ian (Anthrax), Trey Spurance (ex Faith No More ecc.) e Trevor Dunn (Melvins e altri) mettono in scena uno spettacolo infarcito di ironia, sorrisi e una vagonata di crossover. I quattro ripescano pezzi dal loro ultimo lavoro, rifacimento di un demo iniziale fagocitato di tonnellate di thrash e crossover – qualcosa di ben lontano dai canoni avant-garde che la band ha mostrato nei vari album pubblicati – che tutto sommato scorre con agile semplicità. Quattro le cover: “Won’t You Be My Neighbor” (Fred Rogers), il medley “Hell Awaits/Summer Breeze” (Slayer/Seals & Croft), “World Up My Ass” (Circle Jerks), “Hypocrites/Habla Español O Muere” (S.O.D.), “Loss of Control” (Van Halen). Quattordici i pezzi totali che con tutto il materiale aggiuntivo, come i tre video di “Raping Your Mind”, “Eracist” e “Sudden Death”, porta “The Night They Came Home” alal durata di due ore. La versione VHS è commercializzata in sole 1000 copie e contiene solo la performance della band. Alle spalle della batteria di Lombardo e della band tutta, scaffali della libreria ricolmi volumi e poi luci sulla band e dietro le sue spalle che l’avvolgono in un’aurora cangiante di colori. Un momento leggero che ben si presta a questo clima tutto sommato placido della performance, tranquilla, snella ma non sotto tono, è quando un roadie – ovvero il ‘barrista pusher’ detto Francesco (il genovese), come si legge nei titoli di coda – che arriva con un vassoio con tazzine da caffè per una breve pausa. In certi punti della scaletta e tra un pezzo e l’altro, compaiono anche dei personaggi improbabili. Qualcuno che impersona un fan seduto su un divano, intento ad assistere a distanza all’evento e che sfoga il proprio gasato entusiasmo per l’esibizione della band. In attesa che l’epoca degli eventi in streaming finisca i titoli di coda di “The Night They Came Home” si esauriscono con «Hope to see you in person soon. Be smart and be safe».
(Alberto Vitale) Voto: 8/10