(Black Widow Records) Pubblicato nella seconda metà del 2020, l’album “Confini” è una delle massime espressioni del rock progressivo di questi anni. Muffx sono pugliesi e guidati da Luigi Bruno, cantante e mirabile chitarrista (già noto per i suoi lavori con Mediterranean Psychedelic Orkestra e non solo), Alberto Ria alla batteria, Mauro Tre alle tastiere, in particolare l’organo Farfisa e Fender Rodhes, nonché il bassista Ilario Suppressa. “Confini” vede sette pezzi dei quali cinque sono stati registrati dal vivo al palazzo Belmonte Pignatelli di Galatone, Lecce. Due pezzi invece sono il frutto di una esecuzione in studio. Ammicca da subito all’ascoltatore “Ritual” un’imponente suite strumentale di 18′ che esprime tutto il savoir faire della band salentina. Un prog dolce, evolutivo nei suoni, intriso di una sonorità che rievoca i grandi fasti del prog rock italiano ma non solo. “Ritual” è dannatamente attraente. In essa si avvertono sonorità anche spaziali e krautrock verso la sua metà, giusto per dare l’ampiezza di questa cavalcata libera ma morbida e personale dei Muffx. “L’istante Prima” è una sognante situazione che alterna fasi docili a momenti marcatamente rock, il tutto accompagnato da cantato. “Carovane” riesce ad unire al prog un tocco di esotismo con percussioni, suoni e melodie appunto di un altra dimensione culturale, l’Asia soprattutto. Il tutto cinto da una psichedelia sopraffina. “L’Ubriaco Venuto dall’Est”, altra situazione strumentale travolgente e raffinata al contempo, e “Scelgo te”, una composizione cantata e con un passo decisamente jazz. “Mater Flebilis” e “L’Istante Prima” sono i due pezzi in studio. Il primo unisce un clima di mistero e inquietudine, con un iniziale tritono sabbathiano su un arpeggio cupo ma andante. Un brano sinistramente delizioso e di grandissimo impatto. “L’Istante Prima” viene riproposta nella sua versione in studio, ma figura anche tra i cinque pezzi dal vivo. “L’Istante Prima” è anche un singolo. La pienezza dei suoni, il loro scorrere, gli strumenti in questo album sono maneggiati in maniera eccellente e al contempo sembrano parlare, ricomunicare discorsi che all’orecchio di noi umani arrivano come melodie. Un album epocale.
(Alberto Vitale) Voto: incalcolabile