(Century Media Records) Islanda. Debutto. E già con Century Media! È tanto per questo quintetto che scivola via sia dalle tipiche inquadrature di genere in ambito metal, sia dagli ormai noti stereotipi stilistici della bands provenienti dal quell’isola lassù al nord. Metallo tagliente, oscuro, atmosferico, che esce dai confini, che invade dimensioni progressive favolose, a tratti jazzistiche, in un contrasto tra suggestive calde atmosfere e tecnica chirurgica, glaciale e decisamente letale. E dentro questa galassia sonora troviamo, con ordine, un po’ di tutto! “Frelsari” offre molto death metal classico, oltre che senso epico ed un generale senso di potenza. Introspettiva, incalzante e sognante “Eldhaf”, aggressiva e pulsante la title track. Drammatica e ricca di spunti iper moderni “Vitrun”, contorta, isterica e micidiale “Messa”, prima dei due macigni conclusivi, “Heimsslit” e “Holskefla”, due brani immensi che sforano la durata dei 10 minuti, lasciando un ampio spazio alle divagazioni stilistiche di una band che riesce a passare dal djent ad un black quasi industriale, attraversando prog, ambient, thrash e qualsiasi altra cosa che stia nel mezzo… con una disinvoltura incredibile. Cinque musicisti talentuosi, che padroneggiano un’ampia gamma di strumenti e generi… e questo fin dall’infanzia; la loro unione porta a questo “Múr”, quasi un’ora di oscurità brillante, di decadenza esaltante, di musica ricercata, complessa, infinitamente passionale.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10