(Gain Music / Sony) Göteborg qualche anno fa ha partorito dei nuovi figli. Niente a che vedere con le funamboliche e melodiche sonorità del death e infatti la nuova prole è semplicemente hard rock. I Mustach rappresentano un esempio del nuovo, inteso come contemporaneo, hard rock e alternative metal, cioè di quelle cose che sanno di metal e contemporaneamente di rock portandosi dentro un elevato tasso melodico e, soprattutto, di fruibilità. Se “Feared and Hated” ci presenta in apertura dell’album una band ruggente e in forma, la title track mostra un piglio alla Avenged Sevenfold, mentre Black Label Society e Metallica aleggiano, ma sbiaditi, in “From Euphoria To Dystopia”. Questi sono i primi brani di “Thank You for the Demon” e nonostante le somiglianze con altri, l’istantanea che se ne ricava è quella della certezza che il prosieguo di questo ascolto può solo donare della buona musica. I Mustach non smentono questa sensazione. Le canzoni sono degne di essere definite tali, mettendo in risalto melodie accattivanti, strutture semplici ma concrete e una gamma di stili che vanno appunto dal rock/hard rock fino al metal di taglio stoner, desert rock e così via. Un band che sa cosa fare, suonando con la concezione (e le tendenze) sonora di questo nuovo millennio, espressa attraverso una produzione magistrale. Anche la semi-ballad “All My Life” non è qualcosa di smaccato e anzi sa mostrare una buona dose di muscoli e grinta. Accattivanti alcuni pezzi che riprendono un riffing sabbathiano, come per esempio in “Lowlife Highlights”, oppure la divertente “I Hate Dance”, la quale è fissata su canoni musicali appunto dance! Vivacità, allegria, adrenalina e una carica di rock d’assalto e sincero, rendono “Thank You for the Demon” un nuovo brillante atto dei Mustach.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10