(Boonsdale Records) Tornano dopo sette anni di silenzio discografico i canadesi Mutank, con questo secondo album che, pur essendo legato a doppio filo al thrash più ortodosso, ha il merito di suonare fresco e non troppo derivativo. Il quartetto proveniente da Montreal ha infatti la capacità di rendere interessanti ed imprevedibili le composizioni mescolando sapientemente assalti thrash all’irruenza dell’hardcore, senza per questo rinunciare a spunti melodici di estrazione classic metal ed aggiungendo l’immediatezza del punk, permeando i brani di quella varietà in grado di incuriosire l’ascoltatore senza mai annoiare. “Illuminatus” apre le danze con un inizio sulfureo e minaccioso per poi assestarsi su un mid tempo thrashy e roccioso, il tutto condito da imprevedibili cambi di tempo ed ottimi assoli. “Payback” è selvaggiamente groovy, con riff monolitici e claustrofobici nati per prendere a pugni l’ascoltatore, mentre “All Against All” tira fuori l’anima hardcore, tra ritmiche cadenzate e gang choruses incalzanti. Molto interessante la lunga strumentale “Bad Magnitude”, schiacciante dimostrazione di tecnica sopraffina messa al servizio di riff in grado di scatenare l’headbanging più selvaggio, esattamente come la conclusiva “Thrash Primordial”, un concentrato di velocità e grande intensità. Un album che magari non riscriverà la storia del thrash metal, ma che aiuterà il genere ad evolversi pur mantenendosi ancorato alle proprie origini.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10