(Dusktone) Semplicemente “Inferno”, il titolo del terzo album di questa black metal band svedese che è in attività dal 2019. Hellcommander Vargblod è basso e voce ed ex di molte band tra le quali Draugûl, Khaospath, Ragnarok e non solo. Bjarkan, chitarra, è un altro multi-band’s member, come Blood Of Serpents, e l’altra chitarra è Bathim, mentre alla batteria c’è l’ex Netherbird e Amon Amarth Fredrik Andersson. Risultano micidiali i Myronath: sono possenti, distruttivi, con un parco chitarre che gronda chaos. Uno stile tipicamente svedese e dunque Marduk e Dark Funeral sono i loro diretti antesignani, non mancano però riferimenti ai Mayhem più nobili, pur riconoscendo alla band una buona qualità del songwriting, il quale mette comunque le melodie in primo piano. Melodie ben udibili e mutevoli e dietro di loro questo sferragliare ruvido ma deciso e spietato. Il cantato del buon Hellcommander Vargblod risulta tra un ringhio e l’harsh e sostanzialmente è ben modulato in questo grumo sonoro. I pattern ritmici hanno una certa rilevanza anche dal lato del mixaggio ma il resto degli strumenti non sembra esserne condizionato. Ad ogni modo le chitarre passano da sequenze con accordi aperti, ma poche, a sfuriate serrate e l’esecuzione di melodie tipicamente scandinave, dunque epiche, magari oscure ma onnipresenti e solenni, ritualistiche quasi. “Inferno” è dunque un regno nel quale melodia e potenza, estremismo e atmosfere sulfuree e pagane coabitano con maestria.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10