(Atomic Fire Records) La neonata Atomic Fire sta facendo una strage. Non solo ha una sete di firme pazzesca, firme che poi concretizza… ma è anche in grado di scovare nuove forme di potenza sonora e resuscitarne alcune apparentemente dimenticate! È il caso di questo album, il quale riporta tra noi i blacksters tedeschi Mystic Circle dopo oltre quindici anni! Si tratta di una band che non solo ritorna, ma mette in atto una reunion che va oltre il concetto stesso di reunion… allineandosi piuttosto con il ritorno alle origini, all’essenza, alla profondità degli inferi, al rispetto di un patto di sangue molto antico, concettualmente originale. I Mystic Circle si formarono nel 1992 come death metal band, per mano di Aaarrrgon (A. Blackwar, ovvero Sven Meesters) e Graf von Beelzebub (Marc Zimmer, anche presente alle origini dei Crematory). Si sciolsero poco dopo (registrando un demo) ma si riformarono dopo poco con nuova gente e sempre i due fondatori alle redini. Tre album, tutti nello scorso millennio e poi la prima fine, con la fuoriuscita di Aaarrrgon. Il progetto continua, cambia logo e pubblica altri tre dischi di fila (2001, 2002 e 2003), sempre con una intensa attività live in compagnia di gente quale Marduk, Gorgoroth e Dimmu Borgir. Nel 2006 un altro disco e poi la vera fine, con Beelzebub che abbandona la band della quale era l’unico membro originale rimasto. Con il giungere del terzo decennio del nuovo millennio, i due membri fondatori si incontrano, ritrovano l’alchimia, ripristinano il seducente logo storico (buttando nel cesso quell’altro, decisamente anonimo) e si rimettono in gioco: un EP per scaldare i muscoli ed eccoli tornare con questo ‘nuovo debutto’, giustamente omonimo, otto brani di potente e raffinato black metal, blasfemo e ricercato, potente ma tecnico, melodico con tendenze svedesi, anche se se efferato in uno stile più tedesco. Ripartono esattamente da “Infernal Satanic Verses” (tanto che l’outro di quel disco si connette per davvero con l’intro di questo!) ed il risultato è un intenso black metal anni ’90… rivisto e corretto con le capacità tecnologiche di oggi, le quali riescono ad esaltare la resa in maniera impressionante, dando una identità ad ogni singolo suono, dal colpo sul rullante alla corda del basso che vibra rabbiosa. Sembra quasi che la band si sia ibernata, alienandosi dal mondo nel 1999, ignorando l’evoluzione della musica e delle relative tendenze (anche estetiche!) tornando solo ora per continuare a fare quello che stava facendo… solo con attrezzature che vantano questi due decenni di evoluzione tecnologica! Pulsante “Belial Is My Name”, furiosa e melodica “Seven Headed Dragon”, epica ”Hell Demons Rising”. Provocante e con un groove micidiale “Letters From The Devil”, tuonante e penetrante “Darkness In Flames”. Il male si diffonde nell’aria con la gloriosa “The Arrival Of Baphomet”, intensa e disperata “Curse Of The Wolf Demon”, spirituale “Satanic Mistress”, prima della conclusiva “Death Metal”, cover dei Possessed. Diabolicamente, malvagiamente, crudelmente anni ’90. Vi manca il sound di bands di quell’epoca, come Dimmu Borgir, Old Man’s Child, Covenant, Naglfar? Ecco, ora il problema risolto!
(Luca Zakk) Voto: 9/10