(Massacre/Audioglobe) Due anni fa mi sono entusiasmato per “Ravenlord” (recensito QUI), che riportava in auge il nome dei Mystic Prophecy. Che dire allora di questo “Killhammer”, ottavo album della power band tedesca? Che è fatto con mestiere; che non ha cadute di tono; che ha un songwriting di alto livello; ma anche che è più scontato e classico del suo predecessore.A chi non conosce la storia della band, i suoi alti e bassi, e soprattutto la sua energia dal vivo (sperimentata personalmente quest’anno), “Killhammer” potrebbe apparire ‘il solito album power tedesco’… un giudizio impietoso e per tanti versi esagerato, ma devo essere onesto e dire che alla scaletta manca l’hit single. È l’insieme che è buono, ma non c’è niente che spicca… Alla cadenzata e possente titletrack si contrappongono i toni più leggeri di “To Hell and back”, che con un arrangiamento meno marcato poteva essere una hit hard rock. “Kill the Beast” è un up-tempo incalzante e violento: dal testo indovino sentimenti antiamericani. “Hate Black” è infiocchettata, all’inizio e alla fine, da chitarre dal tono orientale (una costante degli ultimi anni che non riesco proprio a digerire), mentre “300 in Blood” è l’indiavolata e personale rilettura della band della battaglia alle Termopili. “Warriors of the northern Sea” rivisita rocciosamente l’epopea vichinga prima della consueta cover conclusiva dal repertorio di Ozzy Osbourne (stavolta tocca a “Crazy Train”). Io sono comunque soddisfatto.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10