(Peaceville) Culto. Leggenda. Mito. Un trip devastante, causato da sostanze stupefacenti estreme. Un trip che è durato anni -quasi un ventennio- e che continua a creare allucinazioni, paure, crisi di astinenza, tremori, tendenze suicide, desideri omicidi, sete di sangue. L’estremismo del black metal: purezza strutturale estrema, ancestrale, grezza, ignorante … testi che rappresentano l’odio per cristo ed ogni altra forma di divinità che non troneggi nelle tenebre, che non si chiami Satana. …“Kneel before us, the murderers of god”… Contro la religione con spregiudicata efferatezza. Contro la vita con cinica ed estremista misantropia. Contro la natura con inquinante e deflagrante odio. Devastazione. Droga. Disagio e decadenza sociale. Perversione. Marciume. Sporcizia. Crudeltà. Vuoto. Fine. …“Ending the final end”… Ed è questa mitologica contaminazione sonora che mi fa sentire puro, astratto, lontano da tutto. Mi lascio andare. Totale abbandono. Quella drum machine programmata da un pazzo omicida diventa la droga irresistibile. Quei samples, quegli effetti, diventano i pochi momenti di stimolo vitale in un pianeta popolato di morte, quasi fossero le brutali scariche elettriche di un defibrillatore cosmico che cerca -inutilmente- di rianimare un’umanità cadavere. Le due chitarre che vengono abusate al ritmo impossibile della drum machine, con un banchetto di riff semplici ma efficaci, di tremolo disumano, di accordi che sono colpi di arma da fuoco. E’ questo “Planet Satan”: una mostruosa conferma di cosa furono, sono, e saranno (per sempre!) i Mysticum, sia nella realtà che nell’immaginazione o la tradizione. Nessuna band è come loro. Nessuna band può permettersi di agire -o non agire- come loro. Rare bands riescono ad unire i blacksters di tutto il mondo, creando una specie di collegamento spirituale internazionale nel giorno della pubblicazione di un album dato ormai per impossibile da parte di una band sostanzialmente estinta: tutti lo stavamo aspettando. Tutti volevamo “Planet Satan”. Desiderio represso, nascosto, coperto ma mai morto. I Mysticum riscrissero le regole nel 1996. Successivamente se ne fotterono di tutte le altre regole -sociali e musicali- fino al 2012. Ed ora attraendo una morbosa -ma meritata- gloria riscrivono nuovamente tutte le regole, come piace a loro, togliendo ogni certezza, polverizzando ogni possibile piano prevedibile. Un trio leggendario. Tre veri amici legati da musica, droga e satanismo. Ancora non posso credere di poter stringere tra le mano il vinile! “Planet Satan”: solo citare lo storico titolo mette i brividi… e questo è esattamente ciò che ci si aspetta dai Mysticum, data la loro direzione artistica e considerata l’infinita tecnologia moderna, capace solo di esaltare ciò che rende i Mysticum diversi, unici. “Planet Satan” rappresenta tre quarti d’ora di tortura mentale, un trapano a percussione che fora il cervello ininterrottamente, con ritmi nevrotici, chitarre infernali, singing brutale ma sufficientemente chiaro per inoltrare il messaggio estremo ed anti umano presente in ogni testo. “LSD” è il cartello di benvenuto in questo pianeta morto, in questa atmosfera putrefatta. Drammatica, decadente, una condanna sonora senza uguali con un refrain micidiale supportato da un drumming robotizzato che fa esplodere il cervello. “Annihilation” è una lode alla devastazione del genere umano: crudele, trasudante odore di morte, capace di dipingere uno scenario costellato di cadaveri… mentre riffs e drumming riescono a creare ferite, infettandole… cancrena, necrosi, morte. Altera le pulsazioni cardiache “Far”, un pezzo che inoltra l’ascoltatore in insalubri meandri industriali sepolti negli inferi, senza ritorno, senza speranza. Dolore e pazzia vengono materializzati dalle deliziose assurdità techno di “The Ether”, un pezzo che provoca un headbanging assurdo, non naturale: corpi umani senza luce negli occhi che in una assurda celebrazione dell’autolesionismo infieriscono sulle proprie vertebre, sul collo, ossa che si spezzano, teste mozzate che rotolano spargendo sangue ovunque. Feeling glorioso, inneggiante, fanatico su “Fist Of Satan”, mentre le dissonanze introduttive di “All Must End” conducono su uno scenario quasi teatrale, con la costante devastazione ritmica della drum machine inseguita da riffings senza più controllo, che diventano schizofrenia nella seguente “Cosmic Gun”. Un album micidiale: sette traccie che creano quell’ambiente ostile, ormai privo di vita, privo di aria respirabile, senza sanità mentale… un ambiente che i Mysticum amano, infestato da radiazioni, tossine, elementi alteranti. E la lunghissima traccia finale -puro ambient noise- riesce a descrivere perfettamente cosa sia rimasto del mondo che ci circonda(va), del mondo che conoscevamo. Non c’è più nulla. E’ tutto morto. Ci sono solo rumori che vengono da un atmosfera che odora di estinzione. Suoni. Versi di animali ormai lontani dalle loro origini biologiche. La sintesi dell’inospitalità. Della fine. Del vuoto. Del non umano: E’ il meraviglioso pianeta di Satana.
(Luca Zakk) Voto: 666/10