(Massacre Records) Ritornano dopo ben vent’anni di assenza gli israeliani Nail Within, band che aveva ben impressionato pubblico e critica con il debutto omonimo uscito nel 2003, fondendo in maniera efficace il thrash metal di Sodom, Kreator e Testament con il death melodico di matrice svedese proposto da At The Gates e Dark Tranquillity. Poco dopo l’uscita dell’album, la band è stata messa in stand by pur senza mai sciogliersi ufficialmente ed apparendo per un’unica data a Tel Aviv nel 2007, prima di riattivarsi nel 2022 ed effettuare le registrazioni di “Sound Of Demise”, lavoro decisamente più diretto ed aggressivo rispetto al debutto. Le influenze melodeath si sono infatti drasticamente ridotte, in favore di un recupero massiccio delle radici thrash, evidenziate anche dalla scelta di avvalersi di due pezzi da novanta del genere come Tom Angelripper dei Sodom ed Eric Peterson dei Testament in qualità di ospiti, rispettivamente nei brani “Bleeding Society” e “Years Of Madness”. L’apertura spetta proprio a “Bleeding Society”, brano che si distingue per ferocia e velocità, prima di sfociare nel finale in un rallentamento oscuro. “Eyes Of Evil” richiama i Testament di “The Gathering” nel riffing devastante, mentre la voce Yishai Sweartz è profonda e minacciosa, con una timbrica abbastanza simile a quella del citato Tom Angelripper. “Years Of Madness”, nonostante la presenza di Peterson, non mi convince pienamente, alternando buoni intrecci di chitarra e un buon assolo a parti vicine al black melodico, a mio avviso fuori contesto. “Manipulated And Doomed” è tagliente e dinamica, recuperando prepotentemente le influenze provenienti dagli At The Gates di “Slaughter Of The Soul”. Un buon ritorno per una band troppo presto data per dispersa.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10