(Nuclear Blast Records) Per il quarto album i Nailed Obscurity si accasano alla Nuclear Blast, dopo i trascorsi per Apostasy Records. Un grande passo, un traguardo, il segno di una maturità ormai sviluppata. Assestati sul melodic death metal con riflessi doom e gothic, i Naileds sembrano rievocare certi scenari di metà anni ’90 e primi dei duemila, mentre la contemporaneità del loro sound è data da una produzione pulita e neppure totalmente patinata. Qualcosa degli Anathema, Cemetary, forse anche i Katatonia di un tempo spuntano ogni tanto nelle atmosfere e quell’effetto di potenza frammista a malinconia e scenari appena decadenti, vagamente Opeth, si ergono davanti all’ascoltatore. Alcuno elemento depressivo aleggia nelle canzoni di “Black Frost”, perché i tedeschi infondono un certo brio alle canzoni. “The Aberrant Host” è appunto un pezzo in cui quel clima anni ’90 di cui sopra viene poi traslato, accantonato da un dark-death metal dinamico. L’innesto occasionale di voci pulite armonizzano poi i pezzi, rendendoli ancora più scorrevoli. “Black Frost” è sostanzialmente piacevole, ma in buona sostanza soffre anche di derivazione, del sottrarre da soluzioni di band ben più note e che hanno già da tempo fisato le coordinate di questo modo di suonare.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10